Carissimi viaggiatori di passioni,
oggi scopriremo quanto viaggiare sia terapeutico attraverso la storia di Dominique.
Il nostro consueto appuntamento con i viaggiatori resilienti oggi incontra una storia che non sveleremo completamente, ma rimane una delle storie più inclusive e legate alla resilienza.
Se vi siete persi gli altri viaggiatori resilienti potete leggerli nelle nostre interviste.
Ma torniamo a noi a parliamo di Dominique, un ragazzo semplice che crede nei sogni e si impegna molto per realizzarli. Un volto umano conosciuto su instagram, ci sono piaciute subito la sua sensibilità e la sua umanità che risalta nel suo profilo colorato e pieno di suggerimenti utili.
Viaggiare non è mai stato così terapeutico, ascoltate la sua storia.
Viaggiare è terapeutico: intervista a Dominique
Dominique ha sempre avuto la passione dei viaggi, aveva un lavoro a tempo indeterminato e lo ha lasciato per trasferirsi a Malta con la compagna. Dopo un po’ di anni sull’isola ritorna in Italia per problemi famigliari. Rimane fortunatamente illeso da un bruttissimo incidente automobilistico ma la sua anima ne esce con un trauma.
Il tutto non è stato semplice da superare, ma ecco che Dominique, trova la forza di reagire grazie alla sua passione per i viaggi. Bali e non solo lo fanno riaffiorare dai suoi turbamenti e lui fa di più. Nel suo profilo, con la rubrica feeling free aiuta un sacco di gente con degli aforismi positivi che, più di una volta, ci hanno rilassato.
Sta studiando molto e si impegna davvero in modo assiduo per diventare social media manager e il suo futuro è un viaggio a tutto tondo.
Voi penserete che in fondo questa è una storia normale e semplice. Lo è. L’abbiamo scelta perchè ci fa capire che tutti ma proprio tutti, siamo soggetti a momenti difficili, pesanti, complicati. Le origini del dolore sono diverse per ognuno di noi, ma nella passione batte lo stesso cuore.
Dominique ha scelto di non rivelare tutti i particolari della sua storia, questo mi è piaciuto perchè da sempre, scrivo queste questa rubrica non per alimentare la curiosità ma per dare dei messaggi forti e chiari.
Viaggiare è terapeutico è uno di questi messaggi. Non aggiungo altro e lascio brillare la luce di Dominique ragazzo sensibile, appassionato e con il cuore d’oro . La sua storia, quella di molti forse e la sua resilienza sono un messaggio di luce e speranza. Crediamo nelle nostre passioni!
A quando risale la tua voglia di viaggiare e perchè ti ha affascinato?
La mia passione per i viaggi c’è sempre stata, ma sicuramente dal 2012 anno del mio primo on the road dall’Italia a Tarifa in Spagna, questa voglia ha iniziato ad aumentare giorno dopo giorno. Sono attratto costantemente da nuovi viaggi, nuovi luoghi e nuove culture da scoprire.
Cosa ti ha fatto decidere di viaggiare per contrastare i tuoi problemi personali?
Nel corso della nostra vita, purtroppo ma anche per fortuna, incontriamo momenti difficili e problemi, prendiamo strade sbagliate o tossiche. Io nel viaggio ho trovato una cura. Sensazioni positive, la curiosità, il portare la mente ad aprirsi e non rimanere fossilizzata su pensieri negativi o problematiche.
Cosa ha avuto di terapeutico per te il viaggiare a Bali?
Il viaggio a Bali è stato l’apice di questo processo al momento. Un paese che va assolutamente vissuto per riuscire a capirne la vera essenza. Scoprire Bali mi ha cambiato nel profondo, la gente, l’atmosfera, la natura, tutte cose che hanno avuto un impatto positivo su di me. Consentendomi di guardarmi dentro e fare un percorso introspettivo che oggi mi ha portato qui, ad avere un mio equilibrio.
La via degli Dei in cosa ti ha cambiato? In cosa ti ha aiutato?
L’esperienza sulla Via degli Dei è stata un’esperienza che ho voluto fare assolutamente. Una sfida verso me stesso. Un Cammino in solitaria di 7 giorni per rimanere solo con me stesso, affrontare le paure, sfidarmi e mettermi alla prova. Penso che fare un Cammino sia un’esperienza unica da fare assolutamente. Oltre ad essere in mezzo alla natura, ti dà la possibilità di rallentare, di prendere fiato ed affrontare problematiche che la routine e la vita quotidiana non ti danno il tempo di affrontare.
In cosa è terapeutico un trekking come la via degli dei?
Ognuno ha il proprio motivo dominante nell’affrontare un trekking, ma penso che quello comune a tutti sia mettersi alla prova. Affrontare molti km, ritrovarsi a camminare per 5/6 ore da sole, senza incrociare nessuno, è molto provante. Poi una volta superata la fatica e conclusa la tappa, nonostante la stanchezza si ha la forza di gioire, di prendere fiato, guardare la salita dall’alto e prendere consapevolezza di avercela fatta. Penso sia terapeutico soprattutto per questo, riacquistare consapevolezza e credere nelle proprie potenzialità.
Quale mete consiglieresti a chi sta vivendo un momento personale difficile in seguito ad un trauma o ad un evento traumatico?
Di mete da consigliare in giro per il mondo ce ne sarebbero parecchie. Per la mia esperienza posso dire che sicuramente Bali, cura anima e corpo. Ma ognuno deve trovare il proprio posto nel mondo, l’unico consiglio che posso dare è quello di essere liberi mentalmente e avere voglia di superare i momenti difficili e ricominciare a volare.
Che messaggio positivo vuoi mandare a chi come te ha vissuto momenti personali difficili in seguito ad un evento traumatico o a problemi famigliari?
Che i momenti brutti passano cosi come quelli belli. Di avere la forza di reagire e tornare a splendere di energia positiva. Se non ce la fate da soli, sappiate che chiedere aiuto non è mai una cosa di cui vergognarsi.
Hai un sogno nel cassetto o qualcosa che vuoi condividere con la community di viaggi
di passioni?
Il mio sogno più grande è quello di riuscire a vivere viaggiando, magari facendo un lavoro da nomade digitale. Ci sto lavorando e spero di esaudire questo mio desiderio. Nel frattempo vivo la vita un giorno alla volta, sempre al massimo.
Ci dedichi una frase della tua rubrica feeling free, che ci piace molto e ci fa vedere la
vita in modo positivo?
Grazie, mi fa molto piacere che la mia rubrica piaccia e possa essere d’ispirazione a qualcuno. Come ho sempre sottolineato condividere positività può solo che far bene, anche se bisogna essere consapevoli che i problemi ci sono.
Una frase che voglio condividere con voi legata al viaggio come cura e perfetta da dedicare a questa rubrica di viaggiatori resilienti, è tratta da un libro che ho letto tempo fa “ a chi non si accontenta ed è sempre alla ricerca di qualcosa. A chi è in perenne affanno. A chi fa dei propri obiettivi un mezzo di crescita personale e non la sola via per la felicità. A chi lascia casa per mettersi in gioco lontano. A chi ama la diversità e non sopporta l’ingiustizia. A chi è arrabbiato senza sapere il perchè. A chi ama cosi tanto da smarrirsi nell’amore. A chi crede che il viaggio sia l’unica esperienza in grado di connetterci con due realtà, il mondo e noi stessi.”
Ecco a voi una storia di resilienza semplice come un imprevisto che ci fa cambiare. Una storia forte, come la voglia di rialzarsi. Una storia appassionante come la voglia di realizzare i propri sogni.
Il viaggio è terapeutico, questo il solo grido di riscossa di noi sognatori, come Domenique e come te che hai letto questo articolo fino alla fine.
Se vi piace la filosofia di viaggio di Dominique, potete seguirlo nei suoi canali social su ig o su facebook. Oppure nel suo profilo di social media manager.
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Bellissimo articolo e complimenti a Dominique per la sua forza di volontà ❤️
grazie Selena per il tuo supporto a noi ci piace parlare di storie come queste