Bentornati carissimi Viaggiatori di Passioni,
è arrivato il consueto appuntamento con le nostre interviste. Se le hai perse clicca qui.
Oggi intervisteremo Debbie di Storditi on the road che ci parlerà quanto viaggiare l’ha aiutata ad uscire dall’anoressia e questa è un occasione unica per ricordare quanto sia terapeutico il viaggio.
Amici viaggiatori non si riflette mai abbastanza su quanto sia terapeutico viaggiare, eppure il nostro spazio dedicato ai viaggiatori resilienti ce lo ricorda ogni volta.
Viaggiare non è solo uno sfizio, un’occasione culturale per scoprire il mondo distrarsi dalla routine quotidiana, diventa anche una terapia per sconfiggere i mostri interiori come quello dell’anoressia.
Ci è piaciuto infinitamente intervistare Debora che con molta generosità e coraggio ci spiega quanto l’abbia aiutata viaggiare, immergendosi in nuove realtà e combattere così l’anoressia accettandosi per la splendida persona che è.
Noi abbiamo scoperta curiosando su istagram, il profilo che Debora condivide con il compagno Roberto.
Viaggiare e combattere l’anoressia: come ci è riuscita Debbie
Ciao Debbie, raccontaci un po’ la tua storia, quando ti sei resa conto di essere anoressica?
Ciao, sono Debora il prossimo agosto compio 50 anni ed ho iniziato a soffrire di bulimia a 18 anni quando ho svolto l’esame di maturità. Ho sofferto per quasi 30 anni di anoressia e bulimia a fasi alterne, arrivando a pesare 42 kg, sono 1,70 m e non sono mai stata sovrappeso in tutto questo periodo della malattia. Passavo dal rifiuto del cibo, all’ingurgitare scatole intere di biscotti, per poi procurarmi il vomito, fino ad arrivare a lesionarmi mani e trachea. Non lo facevo per essere magra, non era una questione di vedersi brutta, ma bensì un punirmi un autolesionarmi per non sentirsi adeguata, non mi accettavo e mi facevo schifo e così mi punivo.
Quando e come sei riuscita ad uscire dalla malattia? Come ti ha aiutato il viaggio?
Quanto ti ha aiutato il tuo compagno e il progetto “Storditi on the road” nel reagire al tuo disturbo alimentare?

Cosa consiglieresti di dire alle ragazze che stanno attraversando la sofferenza dell’anoressia?

Continua a viaggiare nelle nostre categorie in Europa, in Italia, dal divano, con la birra, o in compagnia della nostra filosofia di viaggio e dei nostri viaggiatori resilienti.