Bentornati carissimi viaggiatori di passioni,
oggi in questo articolo Handicappato e carogna: l’intervista a David Anzalone parleremo di quanto può essere stimolante in viaggio itinerante del teatro, non solo nella sua forma interiore ma anche esteriore.
Certo il titolo ti avrà fatto sobbalzare sulla sedia! Handicappato e carogna?Ma chi si permette?
E’ lui che si permette: David Anzalone,(per gli amici Zanza) un attore e un comico davvero speciale, che nel 2008 ha scritto un libro e fatto uno spettacolo intitolato appunto: Handicappato e carogna.
Non lo conosci?
Guarda il video qui sotto, durante la sua partecipazione a Zelig e fatti una risata.
Lui, in cui ripongo una grande stima, non solo perchè ha accettato la sua diversità, quella che in fondo abbiamo tutti e nascondiamo nella più sconfortante ombra, ma ha fatto della sua diversità il suo punto di forza, ne ha ricavato, un libro, una brillante carriera artistica e la sua unica sensibilità di comunicare all’altro in maniera universale ed emozionante.
Ha sdoganato il concetto di handicappato, gli stereotipi e i tabù, mettendo in evidenza la sua fenomenale umanità.
Allora ho il piacere e l’onore di mettervi qui di seguito l’intervista a David Anzalone l’autore del libro Handicappato e carogna.
Un viaggiatore itinerante non solo per motivi artistici, abituato a cambiare palco ogni sera ma anche un uomo che ama viaggiare nella vita delle persone e ne ha trovato così la sua forza.
Handicappato e carogna: l’intervista a David Anzalone.
Ciao Zanza noi di Viaggi di Passioni con la nostra sezione dedicata alle interviste vogliamo dare spazio a chi porta la sua passione in viaggio, nel tuo caso quella del teatro, rendendo così l’arte e la cultura accessibile a tutti lottando per pari diritti e dignità.
Tu dirai e io che c’entro con sta storia? Sono solo un comico.
Per noi viaggiare ha un significato più ampio, tu da attore hai viaggiato nella coscienza delle persone cercando di smascherare quelle ipocrisie che dettate dalla paura e dal pregiudizio si barricano dietro un linguaggio ipocrita. (citazione presa da un tuo video).
Proprio per questo la prima domanda te la facciamo con il tuo spirito comico:
- “Ma tu ti senti più un viaggiatore handiccapato o un handiccapato viaggiatore?
Direi che mi sento più un viaggiatore handicappato perché questa è la mia attività, ma io mi sento come Emilio Salgari che pur non essendo mai uscito dalla sua città ha descritto il mondo in maniera perfetta.
-
Visto che più volte hai ammesso che se essere normali significa apparire nei fatti dei cronaca tu non vuoi essere normale. Quale è stato il tuo viaggio meno normale di tutti?
E’stato quello del teatro perché tramite il teatro ho conosciuto gran parte dell’umanità e così ho potuto conoscere me stesso. Ad esempio una volta ho fatto uno spettacolo e c’era una signora di 65-70 anni che veniva agli spettacoli con gli occhiali da sole perché aveva un occhio storto e se non li metteva molte persone la prendevano in giro. Ma alla fine di un mio spettacolo se li ha tolti e non provava più vergogna. Quando viaggi e conosci gli altri a volte la tua persona rimanda un cambiamento, li fa evolvere cambiare. La forza del viaggio del teatro è potente se fatta con onestà può cambiare la società
- Ora una domanda facile e banale: Tu che hai viaggiato per recitare quale è stato il posto che più ti ricordi con affetto e perché?
Questa è una domanda molto difficile perché in ogni teatro ci sono persone che ricordi è un modo di conoscere il mondo. In ogni posto ti ricorderai qualcosa che porterai dietro a vita. Però un posto a me molto caro è il teatro Ambra Jovinelli di Roma dove sono stato ospite di Serena Dandini e per me è stata un’emozione grandissima perché era il primo teatro dove ha recitato Totò quando è venuto a Roma.
- Questo è un periodo difficile per tutti. Tu come lo hai passato?
Beh, diciamo che sono andato controcorrente e ho approfittato del tempo libero per scrivere uno spettacolo.
- Come andrà avanti, secondo te, la tua attività teatrale e il mondo del teatro in generale dopo questa grande crisi?
Il teatro è luogo di aggregazione per eccellenza e in questa pandemia ha subito uno stop importante. Non sappiamo come ripartirà, forse si ridurrà ma di certo non sparirà. Il teatro è un antichissima esigenza che l’uomo ha, cioè quella di rappresentarsi per questo non vedrà mai una crisi. Se morirà, sicuramente risorgerà.
- Vuoi dare per i nostri lettori, un consiglio, un suggerimento , un’opinione su questo periodo difficile e delicato che stiamo vivendo?
Ogni crisi sia indotta sia edotta conduce ad un bivio dove si hanno due possibilità: prendere la strada a destra o a sinistra. La strada di destra ci permette di superare la crisi in maniera non restrittiva della libertà ma portando in sé delle disuguaglianze economiche e sociali. La strada a sinistra è quella di procedere e creare un mondo opposto. Incentivare un sistema economico e sociale più solidale e compatto. Secondo me ad esempio se l’Europa prende questa strada farà molto per i suoi cittadini altrimenti sarà una stagnazione e un prologo della crisi che già ci ha colpiti.
Ora, cambio argomento, e ti faccio una domanda che riguarda te come attore.Abbiamo detto prima che il tuo VIAGGIO NELLA PASSIONE è il teatro, ci piacerebbe sapere:
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Cosa provi durante questo viaggio quando sei sul palcoscenico e doni attraverso la tua arte una parte di te al pubblico…e cosa ricevi in cambio?
Il rapporto che si scatena tra attore e pubblico è un rapporto fisico, intellettuale, emotivo è un grande scambio di energie lo identifico con il vero senso della vita, persone fisiche che ancora, nonostante tutto, scelgono di amare pensare e dubitare.
Grazie Zanza per essere stato disponibile con noi. Grazie per tutto quello che hai fatto per sdoganare il concetto di Handicappato. Rimani il mio mito personale dalla vita lunghissima. Un grande abbraccio.
Per saperne di più guarda il video qui sotto e poi clicca qui
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Ho letto il libro di David Anzalone,si nota con che tenacia è riuscito a trasformare un disagio in un’enorme vitalità.È veramente un personaggio strepitoso.
Come ogni settimana grazie mille fedele lettore
Fantastico! David Anzalone ha il potere di far sentire noi degli handicappati. Avevo visto qcosa con lui di sfuggita, ma grazie a te penso che valga la pena approfondire le sue opere. I suoi messaggi profondi sono espressi in modo divertentissimo. Grazie Paola
Il suo libro davvero merita. Mi sa che tra un po’ farò la recensione anche del libro!!!