Bentornati carissimi Viaggiatori di Passioni,
oggi fuggiamo da bollette ansie e frustazioni per una fuga romantica in Istria.
Ogni tanto la coppia va tutelata, perservata e coccolata.
Il tempo per coccolarsi e amarsi é sacro, quindi via, si parte, per una fuga romantica in istria.
Fuga romantica in Istria
Avevamo già esplorato il territorio centrale dell’Istria in un articolo dedicato qui.
Oggi vi porto a 45 minuti da Trieste nell’Istria più orientale, non molto distante dalle città costiere che avevamo già esplorato nell’itinerario estivo.
Tutte le informazioni sulla strada, dove fermarsi, il percorso da fare risparmiando la “vigneta” autostradale slovena e tanto altro ancora le abbiamo già scritte nel nostro articolo viaggiare dalla Slovenia alla Croazia tutto quello che c’è da sapere.
Se temete i rincari dopo l’ ingresso nell’eurozona allora vi possiamo consigliare come spendere meno durante la vostra vacanza in Croazia.
In fondo delle piccole accortezze su come stare attenti servono a tutti!
Prima tappa: come raggiungere le terme di San Servolo
Vi riscrivo come raggiungere la Croazia senza pagare la vigneta slovena, passando per il valico costiero.
Uscire nel Lisert di Trieste seguendo indicazioni per Mije-Muggia-Koper, seguire per Rabuiese.
Alla frontiera svoltate al benzinaio perché se proseguite dritte vi ritroverete nell’autostrada slovena a pagamento con vigneta appunto, se non la avete incorrerete in una multa.
Dopo il benzinaio proseguire per Skopje-Dekani-Bertocchi- Sveti Anton- Koper. Qui proseguite per Dragonia, la frontiera croata, 10 minuti dopo vi ritroverete a Buje.
Dopo questo viaggio iniziamo dal relax autunnale, ricordando che il mare dista poco, se non l’avete già fatto scoprite le città sulla costa qui.
Wellness resort San Servolo
Il wellness resort San Servolo è un vero sogno, si trova nella città di Buje, a 10 minuti dal confine sloveno e a 45 minuti da Trieste.
È sia un campeggio per camper e tende aperto tutto l’anno, sia in estate che in inverno, sia un comodo resort con camere da letto.
La cosa davvero particolare di questo posto, è il fatto che, sono disponibili bungalow, tutto il tempo dell’anno con idromassaggio esterno riscaldato e privato.
Se alloggiate in camera a vostra disposizione ci sono due complessi con: sauna, piscina interna ed esterna riscaldata a 34 gradi e idromassaggio esterno. Il tutto non troppo distante dal mare, visibile dalla terrazza.
Questo centro wellness è situato vicino alla fabbrica di birra artigianale San Servolo.
Nel centro è disponibile il bagno nella birra a 70 euro a persona e diversi tipi di massaggi. Ottima la pizzeria verace e la steakhouse con specialità al tartufo.
L’acqua qui è ottima perché nasce da una sorgente vicino situata a Momiano, di cui parleremo in seguito.
Posso dirvi che l’acqua, pur non essendo medica come altri centri dell’Istria è sicuramente curativa abbinata alla sauna.
Il resort rimane chiuso dal 29 novembre al 12 dicembre per ferie.
Ma la fuga romantica in Istria non termina qui. Proseguiamo amici. Scopriamo cosa si può vedere ed esplorare nei dintorni.
Seconda tappa: come raggiungere Momiano e Portole
È sicuramente stata una tappa all’insegna del silenzio, della pace, del romanticismo. Sicuramente questi luoghi sono più frequentati d’ estate, visto la loro vicinanza sul mare. D’autunno vi segnalo la strada che porta da Buje a Momiano, dove si può contemplare, un foliage da sogno nei vigneti di Muskat (Moscato) che rendono il panorama davvero speciale.
Da Momiano vi consiglio di continuare per Portole. In questo pezzo di strada attraverserete boschi ricchi di animali, cervi, cerbiatti, uccelli di ogni tipo e vi perderete nei magici colori autunnali.
Lungo la strada vi consigliamo di fermarvi al parco delle sculture di Marusici e alle cascate di Butori. Entrambi i posti sono insoliti e si trovano lungo la strada che collega questi due paesi. Il parco delle sculture è un parco all’aperto con sculture provenienti da artisti di tutti i paesi europei come Austria, Italia, Ungheria etc. In estate si svolgono qui anche concerti, vicino al parco c’è anche un piccolo bar e un atelier di arte.
Le cascate di Butori si trovano a 100 m dalla strada principale, un posto piccolo, semplice e incantevole. Purtroppo quando ci siamo andati noi, c’era carenza di acqua e le cascate non c’erano. Essendo piccole dipendono sempre da quanto piove, come molte altre cascate in Istria.
Momiano :cosa vedere
Momiano è un antico insediamento preistorico, famoso per il suo castello medievale, voluto dal patriarca di Aquileia nel XII secolo.
Qui in mezzo al bosco ci sono diverse sorgenti. Il paesino è molto caratteristico. piccole e carino. Incantevole la sua chiesa dedicata a San Martino. L’ altare maggiore è di stile barocco e decorato da marmi policromi. Le statue a lato raffigurano San Martino e San Stefano. Sul campanile si staglia il leone di San Marco.
Qui passano molti sentieri da fare sia in mountain bike che a piedi. Nel centro del paese., si trova un edificio che ricorda l’importanza del moscato internazionale.
Qui è concentrata la produzione di questo vino dolce, che viene usata per rilanciare la zona in questi ultimi anni, da un punto di vista turistico. Al centro del piccolo paesino, due pietre che ricordano un frantoio e un monumento ai caduti con la stella comunista. In questo luogo ci sono molte case di privati che vendono olio di produzione propria.
La natura si unisce con le opere dell’uomo, in un posto che, come gli altri che cito di seguito, era italiano fino alla seconda guerra mondiale.
Portole (Oprtalj):cosa vedere
Questo paese si erge su di un colle alto 378 m e mi ha lasciato senza fiato. Assomiglia molto a Grisignana, che ho citato nell’itinerario estivo, per il suo lato artistico. Anche qui vi sono atelier e opere d’arte che decorano il paese e, insieme alle case colorate, lo rendono unico.
Anche questa città fu in passato sotto il patriarcato di Aquileia e prima della Repubbòlica della Serenissima. Fu ceduta alla Jugoslavia nel 1947, dopo la fine della seconda guerra mondiale, con il trattato di Parigi.
Una passeggiata per le vie pittoresche del paese fino alla chiesa, è altamente consigliata, così come una fermata per rifocillarsi a Konoba Oprtalj.
Terza tappa: Buje
Buje sorge su una collina a 222m sul livello del mare, in una zona denominata verde perchè ricca di ulivi e viti e agriturismi, si estende fino al mare nella baia di Canegra. Dal paese si ha una bella vista del mare. Si trova a soli 10 minuti dal confine sloveno.
Buje é in assoluto la città della Croazia che ho visitato tra tante dove ci hanno accolto un gruppo di signori di origine italiana Qui la presenza della comunità italiana è molto viva. La città è bi-lingue. E’ entrata dopo la guerra nella zona B, cioè il territorio destinato da parte degli alleati alle truppe slave. Il passaggio alla Jugoslavia avvenne in modo definitivo nel 1975. In ogni angolo storico di questa meravigliosa città ci sono fotografie che la ricordano italiana negli anni 50.
Cosa è rimasto dell’Italia a Buje?
Il leone di San Marco della Repubblica della Serenissima svetta silenzioso sul campanile alto 48m e terzo dell’Istria per altezza. Tutti in questa città parlano italiano, ti accolgono con disponibilità e generosità, raccontandoti tutti i loro ricordi.
Le esperienze tristi dei loro genitori dissidenti gettati nelle foibe e tutto nei loro occhi e nelle loro parole ricorda l’Italia e la sua storia. Dal colle di Buje infatti si vede il mare Italiano, Trieste e Grado. Le loro origini sono nello scintillio vivo delle loro pupille, nelle loro abitudini, nel loro culto del bello tipicamente italiano.
Ti fanno emozionare i loro racconti, le loro emozioni, per essere stati ceduti al dominio della Jugoslavia per causa di potenze maggiori. Se passate di qua non scordatevi di fare una tappa a Buje, per ascoltare la storia di ciò che è stato da voci vive e sincere. Capirete cos’è nell’anima di un uomo il confine, cosa taglia, cosa modifica, cosa fa rimanere immutato. Ascoltare i racconti degli abitanti di Buje avvenuti così per caso, è stato davvero qualcosa di indimenticabile.
A livello architettonico sono da visitare le due chiese del paese. Particolarmente affascinante quella tardo barocca di San Servolo, la visita al campanile e alla torre.
Queste visite avvengono solo su appuntamento chiamando il seguente numero: +385(0)99-7826111.
Nella torre è possibile acquistare anche libri sulla storia del paese e sulle testimonianze delle persone che qui hanno sempre vissuto.
Cosa degustare per coccolarsi un po’
Vi riporto qui di seguito una serie di piatti tipici che abbiamo provato in queste zone e che vi consiglio di non perdere. I primi due piatti che cito qui sotto, li abbiamo provati all’agriturismo Radesic , che si trova a Punta, in una strada un po’impervia, nel bosco, non molto distante da Buje. Quando passate in questa strada, soprattutto di notte, è facile imbattersi in cerbiatti che attraversano la carreggiata, guidate con prudenza.
La Jota istriana
La Jota è una zuppa presente sia in Carnia che in Venezia Giulia, in varie versioni.
Quella istriana che abbiamo mangiato noi è fatta con crauti, fagioli, patate, olio extra vergine di oliva, aglio, scalogno, pancetta affumicata, brodo di carne, un pizzico di semi di cumino, 1 foglia d’alloro, sale e pepe macinato al momento.
Un sapore particolare ma veramente buono che ricorda la cucina povera di una volta ma che è ricco di sapori di casa.
Il capretto cotto nella Peka
La peka è una pentola particolare, molto usata in Dalmazia, dove la carne viene cotta per molte ore e sopra e sotto viene posta la brace del caminetto.
La peka è formata da due parti: un piatto circolare che si posiziona sulla pietra o sui mattoni del camino e sul quale si dispongono i cibi da arrostire, ed un coperchio molto pesante grazie al quale i cibi si arrostiscono senza perdere una sola goccia dei loro succhi.
Il sapore della pietanza è qualcosa di veramente unico, la carne è tenerissima saporita e si scoglie in bocca.
La cheesecake alla birra
Questo dessert davvero molto particolare lo abbiamo assaggiato alla steak house del San Servolo Resort, una cheesecake buonissima guarnita con salsa di birra scura che si contrappone perfettamente al gusto acidulo del formaggio generando un sapore unico.
I digestivi istriani
Incontro sempre molte persone che mi chiedono durante i miei viaggi in Croazia quali siano i digestivi migliori.
In Istria consiglio il Terranino un liquore di vino Terrano, dal gusto dolce e morbido, ci sono poi molte grappe di tutti i tipi fatte in casa e con le erbe come la Biska (liquore al Vischio). Se volete provare un sapore un po’ più commerciale vi consiglio la Travarica e il Pelinkovac presenti non solo in Croazia ma anche negli altri stati della ex Jugoslavia.
Cos’è l’Istria orientale?
L’ Istria orientale è tutto ciò che è stato nel bene e nel male nella nostra storia italiana, è il senso di un confine nell’anima delle persone. La natura silenziosa illumina, protegge e attornia nel silenzio tutto ciò che nella vostra anima è unico. E’ un posto per rilassarsi, per dimenticarsi del presente, per lasciarci coccolare da tutto ciò che ci circonda. E’ un sospiro d’amore che attraversa il mare, è uno sguardo intrinseco di ricordi che ci fa ricordare il perché ci siamo innamorati quella prima volta che ci guardammo negli occhi. Nulla più.
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Alla prossima avventura.
Meraviglioso! Un articolo veramente meraviglioso! Per chi, come la sottoscritta, ha visitato le zone in una parte di vita( giovane vita) dove non ti è dato del poter ricordare tutto, ma solo piccoli frangenti. Questa è una grande guida di viaggio in Istria con preziosi ed attenti particolari.
Non so come ringraziarti Barbara per queste bellissime parole. Sono davvero contenta di aver fatto una bella guida di viaggio utile per molti. Condividere la propria passione è una cosa meravigliosa!
Bell’articolo carico di entusiasmo, molto particolareggiato e commovente nel racconto dell’animo degli istriani di Buje. Ciao al prossimo viaggio.
Grazie Ida!Un abbraccio