Bentornati viaggiatori di passioni,
oggi tenetevi pronti e saldi al divano: vi porto in Cinaaaaa!!!
Ho scoperto da poco questo film di una regista cinese trasferitasi in America con i genitori all’età di 6 anni: Lulu Wang.
Il film racconta la vita della regista e lo fa in modo pacato, delicato, intimo e familiare.
Oggi vi parlerò di : The Farewell una bugia buona.
La storia è ispirata alla storia vera della nonna della regista, questa si ammala di un inguaribile tumore ai polmoni, i medici le danno poco tempo ancora da vivere. L’intera famiglia con la scusa dell’imminente matrimonio del cugino si precipita da Miami alla Cina per vivere insieme gli ultimi istanti di vita dell’amata parente.
Fin qui niente di male, la cosa strana è che la nonna non è stata informata di essere malata, tutti ma proprio tutti, medico cinese incluso, le dicono una bugia.
Questo perché un antico detto cinese dice: non c’è sale che guarisca questo male.
Billi, la protagonista del film è la nipote di Nai Nai, si trova catapultata da Miami alla Cina per questa occasione e mille dubbi e domande le attanagliano la mente.
Qui il film vuole mettere in contrapposizione la cultura americana con quella cinese.
Billi infatti essendo cresciuta in America si interroga se sia eticamente giusto non informare una persona che sta morendo.
Se volesse salutare qualcuno o esaudire le ultime volontà della sua vita?
Una mentalità che si scontra profondamente con il religioso rispetto cinese per la persona e per la sua salute.
La cultura cinese pensa infatti che non serva aggravare ulteriormente i pensieri di una persona preoccupandola in procinto di morire, questo non fa bene alla malattia e al suo corpo.
Sono i famigliari che devono portare il peso della preoccupazioni al posto suo.
Ecco che, per tutto il film, si è catapultati nel paradosso:
Omertà o amore? Libertà di sapere, indipendenza o estremo egoismo da parte degli altri?
Sono due dubbi che si affacciano nel cuore di Billi e ci mostrano cosa si prova a crescere in due paesi diversi e provare a coniugare due culture molto differenti.
Mentre stiamo insieme ai pensieri della protagonista vengono candidamente scomposti uno ad uno gli stereotipi e i pregiudizi sul popolo cinese e la sua cultura.
Commovente il senso di appartenenza alla famiglia, le tradizioni antiche viste con gli occhi di una giovane d’oggi.
Il mondo culturale cinese e i suoi pregiudizi vengono affrontati con la stessa delicatezza che emanano i petali di una rosa quando dischiudendosi celano tutta la loro bellezza.
Ecco che Billi dovrà imparare a crescere e a credere in se stessa, senza dimenticare le sue radici ma adattandole al mondo culturale dove vive.
Una storia che affronta la diversità culturale con estrema delicatezza, dolcezza e rispetto per entrambe le culture.
Il film risponde con semplicità all’antico dilemma: siamo parte di un tutto o siamo soli nell’universo?
La regista Lulu Wang nata a Pechino nel 1983, vuole parlare di cultura cinese e di come è stato crescere in un paese diverso attraverso i suoi film, perché ci tiene che la sua storia, come quella di tante altre persone sia raccontata e spiegata al grande pubblico.
The Farewell – Una bugia buona, è stato presentato al Sundance Film Festival .
Il finale poi, vi lascerà con la bocca aperta.
Quello no, non ve lo posso raccontare, per tutto il resto c’è Viaggi di Passioni!
Mi sembra proprio un bel film,da come lo recensisci.Mette in evidenza la cultura orientale e quella occidentale,e di come non aggravare sullo stato d’animo di una persona.Grazie Paola
Cara Paola, hai incuriosito sia me che mia sorella. Da come lo presenti sembra proprio un bel film. Peccato che quando è uscito non è stato molto pubblicizzato. Spero di avere l’occasione di poterlo vedere dopo le ferie. Grazie per averlo proposto.
Cara Ida quando è uscito era prevalentemente proiettato nei cinema d’essai…ma si riesce a vedere. Davvero merita il finale lascia a bocca aperta!!
Grazie mille Giuseppe