Bentornati viaggiatori di passioni,oggi vi voglio raccontare perchè amo viaggiare. Lo amo fare in coppia con mio marito ma lo amavo anche prima.
Ho avuto la passione per i viaggi da sempre.
Penso da quando stavo nell’utero materno e ho percorso quel semplice, ma complesso viaggio, che ti fa piangere e ridere e mancare il fiato, per portarti alla VITA.
Da sempre quando viaggio mi piace soffermarmi sui particolari, guardare negli occhi le persone attorno a me, origliare distrattamente i loro discorsi, guardare i dettagli.
Certo non per emettere giudizi o per curiosare, solo per comprendere e osservare meglio il mondo e qualche volta perché no?
Immaginarmi storie avvincenti su quello che vedo.
Dove andrà la signora in metropolitana con la spesa che guarda in alto per capire quanto manca ancora per scendere?
Chi aspetterà la ragazza in piazza Cibeles a Madrid mentre fuma una sigaretta?
Perché Jacques dopo aver salutato Paul si affretta nervosamente per le vie di Parigi guardando l’orologio?
Il viaggio è in fondo anche un modo per creare un universo diverso, immaginato, sognato, fantasticato che parte dal reale.
Perchè amo viaggiare?
Amo viaggiare per un milione di motivi, amo viaggiare in coppia con mio marito perchè significa condividere il mondo insieme passo passo. Amo viaggiare anche se ho una malattia degenerativa: la sclerosi multipla.
Sono da sempre una viaggiatrice incallita, a cui piace osservare. Così facendo, arrivata a non so quante città viste, soprattutto in Europa, ho capito una cosa, semplice e fondamentale.
Ho osservato in ogni piazza, in ogni metro, in ogni autobus, in ogni centro, in ogni luogo non luogo di una città.
In quel posto dove lo straniero viene sdoganato e non ci sono più stranieri ma solo umani, negli occhi che ho osservato seduta nella metropolitana di Berlino, Amsterdam, Rotterdam, Roma, Dublino, Praga, Budapest, Parigi, Madrid e chi più ne ha più ne metta c’era qualcosa che non cambiava mai.
L’umanità in ogni città
Certo a Praga Igor (nome di fantasia) alle sei tornava a casa a dicembre stretto con il suo capotto imbottito scaldandosi le mani mentre la sua piccola bimba mangiava un grissino, giocava e poi mi guardava sorridendo. Igor aveva un po’ di freddo e forse nemmeno tanti soldi era diretto verso la periferia e lo diceva in una lingua incomprensibile.
A Madrid invece, poco prima, in una fermata del centro era smontato Andreas ( nome super inventato), sui cinquanta anni anche lui prendeva la metropolitana però aveva la brillantina sui capelli ed era vestito molto elegante, quando è sceso c’era Penelope ad aspettarlo per andare a cena insieme.
A Rotterdam a sera inoltrata un pendolare di tutto punto sgranocchiava ancora qualcosa con il suo completo da lavoro dove, nel frattempo, erano scese le briciole. Teneva le cuffiette nelle orecchie parlando al telefono in olandese con sua moglie, eh si, aveva fame ma era stata una giornata lunga e non vedeva l’ora di abbracciarla.
A Berlino invece una coppia di turchi con 3 figli erano davvero stanchi e impegnati a badare ai marmocchi, mentre accanto Hans non aveva ancora finito di lavorare per conto del suo ufficio.
Invece per le vie di Parigi nuvole di turisti si spostavano tutti insieme ridendo e scherzando e con un piano preciso in testa: visitare ogni monumento possibile.
Anche a Budapest Holf e consorte ricoperti da capo a piedi di pelliccia e colbacco camminano velocemente per raggiungere l’Opera di Budapest.
E’ la prima che vedono dopo tanto, perché Holf è stato male e ha avuto problemi economici.
Potrei continuare così almeno per 10 pagine, perché questo è come il mare, ogni onda non è uguale all’ altra ma tutte fanno lo stesso rumore e portano all’universo.
Così come l’umanità. In quello che ho descritto nulla è uguale, le lingue, l’abbigliamento, l’estrazione sociale è diversa ma l’umanità è la stessa.
Ecco perchè amo viaggiare, perchè ogni cosa in cui si osserva in viaggio custodisce un universo umano fatto di emozioni.
Cosa provoca un viaggio in noi?
In metropolitana tutti attendono che arrivi qualcosa nella loro vita, per la strada tutti si muovono verso qualcosa, le emozioni sono poi così diverse? No sono universali.
Ed è quello che provoca un viaggio in noi, se andiamo al di là di quello che vediamo, al di là dei suoni di una lingua, al di là dal dire: “Beh ma non lo conosco”, al di là del concetto di straniero, del diverso, del povero, del ricco c’è solo una cosa: l’UNIVERSO.
Tenero e debole, forte e indomito l’universo delle nostre emozioni, del nostro essere umano, per quello viaggio, per emozionarmi.
Ora che tutto è vuoto, in quel vuoto proviamo un senso di smarrimento e pericolo come quando da piccoli scendevamo in picchiata sulle montagne russe, ma nell’ universo nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma e il vuoto stesso è l’universo.
Non smetteremo mai di viaggiare.
Non possiamo, le nostre emozioni hanno bisogno di essere lanciate nell’ universo tra le strade delle città, tra le spiagge e le montagne dei paesi.
E’ stato curioso e utile questo articolo: perchè amo viaggiare? Allora commentalo e condividilo!
Continua a viaggiare nelle nostre categorie in Europa, in Italia, dal divano, con la birra, o in compagnia della nostra filosofia di viaggio e dei nostri viaggiatori resilienti.
E voi raccontatemi in quale maniera mettete l’universo in un viaggio?
(Intanto che ci pensi, cullati con l’idea di viaggiare con una canzone scelta apposta per te qui sotto.)
Brava Paola,la storia , il pensiero ,la cultura, il fantasticare nei modi di fare, di dire, di pensare.È semplicemente un viaggiare ma soprattutto un viaggio interiore eccezionale.
Grazie di cuore….. sono contenta che il senso sia arrivato….
Solo chi ama veramente viaggiare arriva alla tua profondità Paoletta…grazie per i tuoi articoli😘
Grazie mille sei fantastica anche tu che fai il tifo per me e mi segui sempre. TVB.
Cara Paola, mi hai fatto riflettere sul come spesso, quando viaggiamo, siamo più presi da ciò che andiamo a vedere, che dalle persone che ci abitano. Tutto sbagliato, è un tutt’uno, è la cultura del posto: usi, costumi ecc.. Grazie per avermi ricordato che le due cose sono imprescindibili e vanno curate entrambe anche a costo di rinunciare a vedere un monumento in più.
Grazie mille a te che mi segui sempre 😍❤😘