Bentornati carissimi viaggiatori di passioni,
dopo le interviste a David Anzalone, Giulia La Marca, e Ruote Libere on the road oggi vi porto dentro il mondo del turismo accessibile: conoscendo Michele e il suo viaggio da sclero.
Conoscerete una persona più unica che rara, un modo di reagire alla malattia e una forza vitale che vi sconvolgerà la vita.
Michele è un ragazzo che vive a Valdobbiadene, un paese in provincia di Treviso, patria del Prosecco e che nel 2020, un giorno si è svegliato con forti giramenti di testa.
Dopo una serie di accertamenti e di ricoveri in ospedale, durante la pandemia nel 2020, la diagnosi è arrivata dura e spietata: sclerosi multipla remittente.
Michele camminava poco, faticava ad alzarsi dal divano, perchè non aveva equilibrio.
Ed ecco che scatta qualcosa in lui e decide che deve camminare, deve buttare via quelle stampelle. Così il primo giorno,, era il 1 maggio 2021, fa 100 metri senza stampelle, il secondo ne fa 300 e poi avanti.
Cosa decide di fare? Un viaggio, a piedi, da Valdobbiadene a Santa Maria di Leuca in Puglia, da solo.
Vuole sensibilizzare la gente su questa malattia che può essere invisibile, e vincere una sfida contro se stesso.
Michele è un esempio perfetto di resilienza, tenacia, sfrontatezza, coraggio e voglia di vivere.
Parlare con lui è come parlare con un mare calmo e chiaro che ha davanti i suoi obiettivi, che ha fiducia nelle persone che donando i loro soldi lo aiuteranno.
Si perchè Michele ha chiuso la sua partita Iva, per una serie di motivazioni e ha deciso di intraprendere questo viaggio.
E’ il primo uomo con sclerosi multipla al mondo che decide di intraprendere una missione così impavida.
E’ un concentrato perfetto di viaggiatore di passioni, cammina per sollevare le coscienze altrui, per creare una sinergia con chi si trova nella stessa situazione e per percorre quello spazio misterioso e sconosciuto di cammino interiore. Potevo quindi non intervistarlo?
Turismo accessibile: un viaggio da sclero con Michele
Riporto qui l’intervista di Michele e il suo viaggio da sclero, che percorre le tappe del turismo accessibile. Si perchè Michele, camminerà per due lunghi percorsi da fare a piedi in Italia e appoggerà le associazioni che fanno qualcosa per la disabilità. Anche lui, fa nel suo piccolo, qualcosa per migliorare l’accessibilità.
Un’intervista emozionante con un ragazzo che non ha paura di ruggire di coraggio e accetta la vita come il mare fa con il sole al tramonto: accogliendola così com’è.
- Cosa hai provato quando ti hanno diagnosticato la sclerosi multipla? Quale stato il tuo primo pensiero?
Quando mi convocarono e mi dissero che avevo la Sclerosi Multipla, iniziai a piangere. Non conoscevo la malattia ma sapevo che era una di quelle brutte, mi immaginavo già come il mio papà (aveva il parkinson), infermo e ridotto a vegetale. Dopo qualche giorno ho iniziato a documentarmi e mi sono convinto che avrei dovuto saperne di più e fare qualcosa per aiutarmi.
- Cosa ti ha fatto scattare la molla di camminare per reagire?
Ho passato praticamente un anno deambulando e facendo pochi passi utilizzando le stampelle e il bastone, un intero anno della mia vita sul divano, senza poter lavorare e senza poter stare troppo davanti al pc perché la vista mi si annebbiava di continuo. Sentivo i miei muscoli abbandonarmi giorno per giorno e avevo una paura folle che una mattina mi sarei svegliato senza più riuscire a camminare. La neurologa che mi segue, mi consigliava di rivolgermi ad una assistenza psicologica per affrontare il problema. Ho deciso di fare da me: un giorno ho letteralmente lanciato le stampelle in salotto e senza di esse ho percorso i 100 metri più lunghi della mia vita. Ero stanco e impaurito perché la testa comunque mi girava molto, ma ci ero riuscito!
Una settimana dopo sono riuscito a percorrere il chilometro e sono tornato a casa esultando come se avessi vinto una maratona! Da lì l’idea di camminare, perché camminare è bello, perché fa bene, perché non lo avevo mai fatto pensando che un giorno non sarei riuscito a farlo. Era un movimento naturale prima di ammalarmi ed è diventato un superpotere dopo la malattia.
- Perchè hai scelto un viaggio così lungo dal Veneto alla Puglia?
Da quando sto male ho perso molta della memoria a breve termine, mi ricordo invece molte cose di quando ero bambino, situazioni che avevo messo in un cassetto da anni.
Mi è venuta in mente la Puglia, terra meravigliosa che ho vissuto insieme ai miei genitori quando andavamo in vacanza a casa della nonna materna.
La mia mamma è tutt’ora il mio pilastro, le devo moltissimo per quello che ha fatto e che sta ancora facendo per me. Papà è mancato da qualche anno ma mi ha lasciato molto prima e dopo essersene andato. Come ringraziare i miei genitori se non unendo i due territori dove loro sono nati, camminando dal Veneto alla Puglia? È un viaggio pazzesco, sto a malapena in piedi, non sono allenato e ho una malattia degenerativa. È un viaggio da Sclero!
- Cosa ti serve per il viaggio?
Manca poco alla partenza fissata il 1 Maggio. Devo ancora trovare posto dove dormire e mangiare, mi manca ancora molto materiale necessario per ogni camminatore, devo terminare la mappa completa del percorso. Insomma non è così facile organizzare un viaggio a piedi in solitaria di quasi 2000 km attraverso l’Italia! Inizio a capire perché nessun malato lo abbia mai fatto e quanto tempo serva per non trascurare alcun dettaglio. Se ti stai chiedendo perché i km sono così tanti è perché partirò dal Veneto, passerò per Roma utilizzando la Via Romea Germanica e da lì proseguirò utilizzando la Francigena del Sud per arrivare fino a Santa Maria di Leuca! Ho deciso di complicarlo ulteriormente perché sono consapevole che sarà il viaggio della mia vita e che difficilmente potrò ripeterlo.
- Le donazioni che sono arrivate a cosa sono servite? Cosa hai comprato?
Con i soldi raccolti fino ad ora grazie alla campagna Gofoundme e alle raccolte di beneficenza locali, ho acquistato l’abbigliamento e agli accessori necessari a tutto l’allenamento iniziato 8 mesi fa, un orologio tecnico dotato di mappe e aiuti per il viaggio e molto è già stato donato in beneficenza a piccole associazioni e agli aiuti locali. Ora mi sono dovuto fermare con gli aiuti perché mi sono accorto che quello che ho messo da parte non mi basta ancora per coprire tutte le spese che dovrò supportare negli oltre 4 mesi di Viaggio.
- Se raccogli soldi in più a chi li donerai?
Micro associazioni e persone bisognose, sono sicuro che ne incontrerò moltissime nelle 110 tappe che affronterò. Spero di riuscire ad aiutarne il più possibile anche se con cifre modeste, sono sempre convinto che tutti insieme possiamo fare tutto, magari posso riuscire ad essere un buon esempio anche per altre persone!
- Cosa significa fare questa camminata così lunga da un punto di vista interiore?
Quando ho ricominciato a camminare, a passo lento e indeciso, mi sono accorto di quante piccole cose si riescono a vedere lungo il percorso. Le stesse strade fatte migliaia di volte in macchina o in moto mi hanno nascosto meraviglie di cui non immaginavo l’esistenza. Credo che quando inizierò il mio Viaggio succederà la stessa cosa con me stesso. Vedrò e capirò molto di più e tornerò a casa con un bagaglio di consapevolezze molto più grande dello zaino con cui partirò.
- Che messaggio vuoi trasmettere a chi ti segue?
Nulla capita per caso, gli amori, gli amici, la vita, la morte e le malattie. La sofferenza è un segno che qualcosa non funziona e sta a noi cercare di capire come modificare la nostra vita. Cambiare il nostro modo di affrontarla anche seduti e ammalati dipende solo da noi. Se qualcosa non sta funzionando come dovrebbe, liberatene e smetti di dare la tua energia a chi non se la merita, tienila stretta perché se dovesse improvvisamente servirti, ne sentirai la mancanza.
- Non farci stare in pena, come farai con le tue terapie, e che accortezze mediche hai avuto nel scegliere l’itinerario?
Quando ho raccontato alla mia neurologa del Viaggio, è stata un po’ vaga sulla possibilità di potermi sottoporre alla flebo mensile che mi aiuta a fermare la malattia, in regioni diverse dal Veneto. Questo perché dal punto di vista amministrativo non è scontato né tantomeno facile, riuscire a seguire alcune terapie pagate da una regione in un’altra. Ci stiamo lavorando cercando di allungare la quantità di giorni tra le dosi in modo che servano meno stop possibili per farla.
Anche perché quando assumo il farmaco rimango ancora ko per almeno 24 ore!
- Che cosa vuoi dire a chi è malato di sclerosi multipla?
Mi sento più fortunato di molti altri che hanno perso completamente l’uso delle capacità motorie ma gli altri sintomi li ho tutti anche io. Non pensare che io cammini senza sentire i dolori, il caldo e la fatica. Ma se non lo faccio adesso che riesco a farlo, quanto potrei rimpiangerlo in un futuro? Molti di noi si danno per vinti e si lasciano trasportare in un mare, le cui onde spazzano via i nostri sogni e le nostre necessità. Non aspettarti che le cose arrivino da sole, credi in te prima di tutti gli altri.
Come e perchè seguire Michele?
Devo dirvi la verità amici, da quando ho scoperto Michele e il suo viaggio da sclero, lo seguo assiduamente nel suo profilo Instagram, Facebook e You Tube.
So, quante difficoltà di ogni tipo, sta affrontando per affrontare questa avventura, eppure mi è costantemente da stimolo per affrontare la vita con forza e coraggio.
Personalmente seguo Michele perchè il suo viaggio mi fa capire come la sclerosi multipla sia una malattia invisibile e la gente la conosce poco.
Inoltre mi fa riflettere su quanto, ciascuno di noi, abbia bisogno di un viaggio per riuscire a navigare il proprio mare interiore.
Inoltre tutti ma proprio tutti, hanno il diritto di viaggiare e questo deve essere accessibile a tutti, per questo le storie di Michele e di altri come lui devono essere conosciute.
Lui dà forza a noi, rimandiamo il doppio a lui! Abbiamo bisogno di creare catene di solidarietà e di sincero affetto, stima, inclusione in questo periodo di pandemia!
Come aiutare Michele?
Michele non può fare tutto questo da solo, se vogliamo aiutarlo possiamo cliccare qui.
Troverete tutte le informazioni su di lui e sul suo Viaggio, una lista Amazon per gli acquisti e il Gofoundme per contribuire alla realizzazione del suo Viaggio da Sclero.
Ti è piaciuto Turismo accessibile: un viaggio da sclero con Michele? Allora commentalo e condividilo!
Continua a viaggiare nelle nostre categorie in Europa, in Italia, dal divano, con la birra, o in compagnia della nostra filosofia di viaggio.
Commovente. Il coraggio e la forza d’animo di Michele è stupefacente e pensare quante storie facciamo noi per un semplice mal di testa o torcicollo.
grazie mille Ida pensiamo anche noi che Michele sia unico nel suo genere