Bentornati carissimi viaggiatori di passioni,
oggi vi voglio parlare di un borgo della Basilicata davvero suggestivo, perché Satriano di Lucania è un museo a cielo aperto di murales. Un piccolo borgo con 2400 abitanti dove si trovano ben 150 murales. Ogni anno il numero cresce perchè si radunano gli artisti una volta all’anno per continuare a sfornare preziose opere d’arte. Scopriamo di più su questo curioso posto.
Satriano di Lucania: un museo di murales
Ottimo per una tappa o per un weekend all’insegna della tradizione e dell’arte. Questo piccolo paesino in provincia di Potenza è la capitale dei murales dal 1988, fa parte dei Borghi autentici d’Italia e per la gestione ecosostenibile del territorio fa parte dell’Associazione dei Comuni Virtuosi.
Dove si trova?
Satriano di Lucania si trova in provincia di Potenza all’interno del Parco Nazionale Appennino Lucano a 653 m di altezza sul livello del mare ed è bagnato dal fiume Melandro. Il Castello, il Piesco e la Madonna della Rocca sovrastano il fiume.
L’iniziativa partì da un gruppo di artisti che volevano continuare la tradizione del posto, i quali lavorarono in collaborazione con il comune negli anni 80, anche per rialzarsi dal terremoto che aveva colpito quelle zone.
Cosa rappresentano i murales di Satriano?
I murales rappresentano la vita religiosa, rurale, antropologica del posto. I più antichi (quelli vicino alla fontana del paese) risalgono al 1600. Sono dedicati ad un pittore del 600 detto il Pietrafesa.
Questo era il massimo esponente della cultura pittorica lucana, tra tardo manierismo e barocco che visse in quei luoghi. Altri parlano di leggende o di storie popolari e sono un vero libro a cielo aperto. Ci sono serie legate alla vita dei campi, alla vita del Pietrfresa, alle tradizioni religiose, ma quella che mi ha colpito di più è il racconto della leggenda del Moccio che si trova nella Piazza Abbamonte. Questa piazza infatti venne abbellita con la serie dedicata alla leggenda del Moccio tratto dal libro di A. Zuroli.
La leggenda del Moccio: di cosa parla
Questa leggenda parla di una coppia che non potendo aver figli ne costruì uno con sangue e farina.
Con il passare degli anni il bambino diventava sempre più vivace così i genitori lo rinchiusero in una stanza.
Lui riuscì a scappare, allora decisero di disperderlo in paese. Il Moccio trovò la strada di casa e i genitori decisero di murarlo vivo ma ancora oggi non si conosce la stanza dove è avvenuto questo fatto. I bambini del paese ancora si ammutoliscono al racconto di questa storia.
In Piazza Umberto ci sono opere dedicate alla biodiversità e all’archeologia e in Piazza Satrianesi nel Mondo si possono ammirare con due grandi opere che ricordano i sacrifici e la sofferenza dell’emigrazione.
Una nuova serie a soggetto sacro venne realizzata attorno alla Chiesa della Madonna della Rocca mentre in Piazza Pietrafesa due murales dedicati al peperoncino ne celebrano l’importanza nella cucina e nella cultura lucana, come simbolo di fertilità, fortuna e forza.
Satriano con le emozioni
Se passate per queste terre, una visita a questo paese non può mancare. Il vostro occhio sarà continuamente accompagnato, lusingato e vezzeggiato dall’arte e dalla cultura del bello. Il vostro respiro sarà denso di profumi e colori di questa terra che nel silenzio della valle esplode di vita. Tutti i vostri sensi saranno sublimati da ciò che libera l’uomo e lo educa alla cultura da anni: l’arte del buon vivere.
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